Teatro

Lo Zurcher Ballet a Parma (23 e 24 maggio)

Lo Zurcher Ballet a Parma (23 e 24 maggio)

Con lo Zürcher Ballett, arriva (23 e 24 maggio, ore 20), per la prima volta a Parma, la più brillante compagnia classica svizzera, impegnata nel poetico "In den Winden im Nichts", su musiche per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, eseguite dal vivo dal maestro Claudius Herrmann. A firmare il balletto, nel 2003, il direttore della compagnia, Heinz Spoerli, coreografo dalla felice vena neoclassica, maestro di una danza fluida e musicale, che si distingue per la delicata vivacità e l’umorismo leggero. Nel suadente balletto, al Regio di Parma in prima nazionale, Heinz Spoerli non si limita semplicemente a parafrasare la musica di Johann Sebastian Bach in pura danza. La regolarità di forma con la quale il coreografo segue fedelmente le forme musicali di Bach, incluse le ripetizioni, è solo uno dei pregi del balletto. A spiccare è anche il riconoscimento del contenuto intellettuale, dell’assoluta perfezione e dell’incantevole serenità di questa musica. Stati emozionali e atmosfere nitidamente simboliche fluttuano nello spazio e continuano a vibrare tra i movimenti, nel silenzio delle cadenze danzate, quando la musica è già svanita. Heinz Spoerli non si limita esclusivamente a parafrasare la musica di Johann Sebastian Bach in pura danza. La consistenza e la regolarità di forma con le quali egli fedelmente segue le forme musicali di Bach, incluse le ripetizioni, è solo un aspetto. L’altro aspetto è il riconoscimento del contenuto intellettuale, dell’assoluta perfezione e dell’incantevole serenità di questa musica. Stati emozionali e atmosfere chiaramente simboliche fluttuano nello spazio e continuano a vibrare tra i movimenti, nel silenzio delle cadenze danzate, quando la musica è già svanita. Die Bachfuge fliegt in den Himmel kommt zurück zu mir Fliegt in den Himmel Mathematik erklärt eine Stimme Ich weiss nicht will nichts wissen wie viele Köpfe auf Flügeln welche Geschwindigkeiten ich zähl nicht die Zahlen Bach mein Blutstrom zum Himmel Rose Ausländer (1901 – 1988) HEINZ SPOERLI Nato a Basilea nel 1940, Heinz Spoerli è irresistibilmente attratto dal teatro fin da giovanissimo. A14 anni inizia a prendere lezioni di ballo e conclude la sua preparazione a Basilea. Dal 1960 per Spoerli si sussegue una lunga serie di ingaggi come ballerino: a Basilea, Colonia e in Canada. Nel frattempo debutta anche come coreografo, con un primo lavoro messo in scena a Calgary nel 1967. Nell’autunno del 1971 accetta un’offerta di lavoro presso il Grand Théâtre di Ginevra, dove avrà anche l’opportunità di lavorare a proprie creazioni. È in seno alla compagnia svizzera, infatti, che realizza il suo primo, vero, balletto: Le Chemin. Un’opera di grande successo, che oltre ad essere registrata per una trasmissione televisiva, attira l’attenzione di Werner Düggelin, il nuovo direttore di Basilea, che gli offre un contratto come direttore del balletto. Spoerli rimane a Basilea per 17 anni, organizzando una compagnia di altissimo livello tecnico, basata sulla tradizione classica arricchita dagli insegnamenti moderni. I risultati ottenuti gli valgono un contratto come ospite presso l’Opera di Parigi, per la quale crea un’acclamata versione di La fille mal gardée nel 1981. Nel 1984, dà vita ad un’altra geniale creazione per il proprio ensamble, Coppelia, su musica di Leo Délibes. Nel 1984 crea la coreografia dell’opera Falstaff, scritturando il ballerino e coreografo Hans van Manen per il ruolo principale. Nel 1988 è la volta di La belle vie, considerato per molti anni il suo capolavoro assoluto. All’inizio degli anni ‘90 accetta l’incarico di direttore della Deutsche Oper am Rhein, con i suoi due teatri di Düsseldorf e Duisburg. Nel giro di cinque anni risolleva le sorti della compagnia della duplice istituzione, restituendole l’antico splendore e imponndola come uno degli ensemble classici più prestigiosi della Germania. La creazione più importante di Spoerli durante questo periodo è una limpida versione per balletto delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, considerata l’apice del suo repertorio. Nel 1996 il Land del NordRhein-Westfalia gli dedica il Festival Internazionale della Danza e contemporaneamente Zurigo gli offre l’opportunità di dirigere la maggiore compagnia di ballo della Svizzera: Spoerli accetta. Alla guida dello Zürcher Ballett, Spoerli continua a consolidare la propria reputazione come uno dei più validi coreografi europei. In occasione del suo 60° compleanno, nell’autunno del 2000, fonda un’associazione e, per consolidare la propria compagnia, crea lo Junior Ballet, con lo scopo di promuovere i giovani talenti diplomati alla Scuola di Balletto Professionale Svizzera. Nel corso degli anni Spoerli avvia nuove iniziative, come il festival “Basel Tanzt” o la Scuola di Balletto Professionale Svizzera. Dal maggio 2004 Spoerli fa parte parte del board della Fondazione Nureyev, coreografa musiche di Berio e Schnittke (Approaching Clouds, 2000), Ligeti (Aventures & Nouvelles Aventures, 1997) e Brahms (Brahms, ein Ballett, 1997), Mozart (…eine Lichte, Helle, Shöne Ferne, 1999) e ancora Bach (… und Mied den Wind, 1999, In den Winden im Nichts, 2003), e il Quintetto in Do Maggiore di Schubert (2002). Infine, unendo i ruoli di produttore e coreografo, mette in scena l'audace opera-balletto di Rameau Les Indes Galantes (2003). Porta inoltre il suo ensemble nei più importanti teatri del mondo, primo fra tutti il Teatro Bol’soj di Mosca. ZÜRCHER BALLETT: STORIA, ENSEMBLE, REPERTORIO Rispetto a Parigi o Londra, Vienna o Copenhagen, Zurigo è una capitale della danza relativamente giovane. La città, infatti, è entrata nel panorama internazionale del balletto solo all’inizio del XX secolo. Appena prima della Prima Guerra Mondiale, Rudolf von Laban aprì una scuola di ballo a Zurigo: all’epoca, e fino agli anni ‘30, il balletto presso lo Stadttheater aveva solo una funzione decorativa, marginale nell’ambito della produzione legata all’opera e all’operetta di questa istituzione. La direzione dello Zürcher Ballett cambiava ogni due o tre stagioni e numerosi direttori si susseguirono fino alla metà degli anni ‘80, quando Uwe Scholz rimase in tale posizione per cinque anni consecutivi. Il periodo intermedio tra la direzione di Scholz e di Spoerli non si ricorda come il più fortunato di questo teatro. Quando Heinz Spoerli assume la guida dello Zürcher Ballett nel 1996, deve anzitutto fare i conti con le gravi carenze createsi negli anni precedenti. Se è noto che nella storia della danza gli ensemble più validi esistano solo in relazione ad un capace coreografo, la combinazione Zürcher Ballett-Heinz Spoerli si può certamente definire, ormai da tempo, una delle più riuscite tra le compagnie di balletto. Negli ultimi otto anni, Spoerli ha mostrato il repertorio coreografico da lui voluto per lo Zürcher Ballett sulle scene internazionali. Balletti di George Balanchine, coreografie di Hans van Manen, William Forsythe, Merce Cunningham e Twyla Tharp sono sempre accostati al proprio contributo coreografico, di pari pregio. Sebbene la maggior parte delle coreografie create da Heinz Spoeli sia stata ideata per i ballerini dello Zürcher Ballett , almeno uno dei precedenti lavori coreografato a Düsseldorf è stato – ovviamente – trapiantato senza indugio a Zurigo (ma con nuovi costumi): le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, con esecuzione dal vivo al pianoforte. Con questa prova Spoerli ha introdotto una nuova forma di drammaturgia nel balletto in più atti: non una semplice interpretazione astratta della musica, ma piuttosto un tentativo di ritrarre nella danza "lo scorrere della vita”. Forse Spoerli, già reduce da un grande successo decennale, soprattutto in qualità di maestro di balletto oratorio, ha ora voluto creare una nuova dimensione ed un nuovo genere, grazie all’esperienza acquisita di coreografo più maturo: pura danza, con solo un minimo accenno di trama. Nelle sue esclusive coreografie Heinz Spoerli ha inoltre interpretato la musica di grandi compositori, quali Brahms, Mozart, Schubert e Bach. Tra le sue maggiori creazioni attualmente presenti nel repertorio dello Zürcher Ballett si ricorda il balletto in quattro atti Approaching Clouds. Sicuramente, la terza parte del balletto Szenen su musica di Robert Schumann, già messa in scena a Düsseldorf, contempla qualche abbozzo di trama, ma questi contorni sono così vaghi e confusi da perdersi completamente all’interno della danza, rendendo pertanto l’opera classificabile a stento come “balletto con trama". Naturalmente, un imponente lavoro quale Les Indes galantes, opéra-ballet di Rameau risalente alla primavera 2003 - in cui Spoerli, nel duplice ruolo di direttore e coreografo, ha intrecciato ballo e musica ponendoli sullo stesso piano - non può rimanere costantemente all’interno del repertorio di una compagnia di ballo legata ad un teatro d’opera. E in effetti non è nemmeno necessario. Unitamente ad un’accurata selezione di balletti classici e contemporanei – Sogno di una notte di mezz’estate, Giselle, La fille mal gardée, Lo schiaccianoci (che va ben al di là di un semplice sogno di Natale), alle opere di Prokof’ev Romeo e Giulietta e Cenerentola, nonché ad una nuova versione di La belle vie, ideata a suo tempo per Basilea (un balletto in più atti in cui l’epoca della fin de siècle è ritratta in modo geniale, con tutti i suoi vantaggi e problematiche sociali ed umane) – l'essenza della danza viene condensata in un repertorio unico, che poche altre compagnie contemporanee possono vantare. E tutto ciò è stato creato in soli dieci anni: tuttavia non si tratta di un “miracolo”, ma del risultato di un grande impegno da parte di tutti, davanti e dietro le quinte. CLAUDIUS HERMANN Nato a Mannheim nel 1967, Claudius Hermann inizia a suonare il violoncello all’età di otto anni. Nel 1981 inizia gli studi con Hans Adomeit e come giovane talento vince numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali l’incoraggiante premio della Federal Union of German Industry e una borsa di studio dalla German National Academic Foundation. Dal 1987 al 1991 studia con David Geringas presso la Musikhochschule di Lubecca, laureandosi con lode nel 1991. Nel 2000 consegue il diploma di solista, ancora una volta con ottimi voti. Frequenta il Piatigorsky Seminar di Los Angeles e partecipa all’International Cello Festival a Manchester e al Ravinia Festival di Chicago. Nel 1990 la sua esecuzione del Doppio Concerto gli fa vincere il premio per la miglior interpretazione all’International Brahms Competition di Amburgo. Dal 1992 è membro della Zürich Opera Orchestra ed suona sia come solista che come basso continuo in concerti da camera diretti da direttori d’orchestra del calibro di Nikolaus Harnoncourt, Georg Solti, Christoph von Dohnanyi, Riccardo Chailly, Nello Santi e Franz Welser-Möst. Il M° Herrmann è anche membro dell’Amati Quartet, con il quale recentemente si è esibito al Musikverein di Vienna, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Wigmore Hall di Londra, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, alla Cologne Philharmonia, alla Konzerthaus di Berlino e, nel Marzo 2001, alla Carnegie Hall di New York. Come solista ha lavorato con l’Hamburg Symphony Orchestra, la Stuttgart Philharmonia, la Kiel Philharmonia, la Philharmonic Orchestra of the Hanseatic City di Lubecca e la Zürich Opera Orchestra per Don Chisciotte. Ha realizzato numerose registrazioni e grazie alla collaborazione con l’Amati Quartet ha conquistato premi internazionali come il Deutsche Schallplattenpreis (2 volte) e il France’s Choc du Monde de la Musique. Il suo lavoro di incisione annovera le sonate per violoncello di Brahms, Reinecke e Herzogenberg. Il M° Herrmann suona un magnifico strumento costruito da Giovanni Paolo Maggini nel 1600, prestatogli dalla Maggini Foundation di Langenthal, Svizzera. Testi riprodotti grazie alla gentile concessione della Zürich Opera House. www.teatroregioparma.org